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accomodato di quattro galee sottili, né il pontefice ardiva dimostrare con altro che con occulti conforti e speranze l’animo suo, avendo solo trecento fanti forestieri, non capitani esperti di guerra, carestia di munizione, persistevano nella ostinazione; confidandosi d’avere, per la strettezza de’ passi e difficoltá e asprezza del paese, facilmente a proibire che gli inimici non si accostassino a Genova: per la quale vana speranza disprezzavano i conforti di molti, e specialmente del cardinale dal Finale; il quale seguitando il re gli confortava, con spessi messi e lettere, a rimettersi nella volontá sua, dando loro speranza di conseguire facilmente venia e tollerabili condizioni. Ma camminando giá l’esercito per la via del Borgo de’ Fornari e di Serravalle, cominciorono ad apparire vani i disegni de’ genovesi, non discorsi né misurati dagli uomini periti della guerra ma co’ clamori e con la iattanza vana della vile e imperita moltitudine. Però, non corrispondendo gli animi degli uomini nel pericolo presente a quello che temerariamente, quando il timore era lontano, si erano promessi, seicento fanti de’ loro che erano a guardia de’ primi passi, accostandosi i franzesi, vilmente si fuggirono; onde perduto l’animo tutti gli altri che erano alla guardia de’ passi si ritirorono in Genova, lasciandogli liberi a franzesi: l’esercito de’ quali, avendo giá passato senza ostacolo alcuno il giogo de’ monti, era sceso nella valle di Pozevera appresso a Genova miglia sette, con grandissima ammirazione de’ genovesi, che contro a quello che si erano scioccamente persuasi ardisse di alloggiare in quella valle circondata da monti asprissimi, e in mezzo di tutto il paese inimico. Nel quale tempo l’armata del re di otto galee sottili otto galeoni molte fuste e brigantini, presentatasi innanzi a Genova, era passata verso Portovenere e la Spezie, seguitando l’armata genovese di sette galee e sei barche; la quale non avendo ardire di fermarsi nel porto di Genova si era ritirata in quegli luoghi. Di val di Pozevera andò l’esercito ad alloggiare nel borgo di Rivarolo distante da Genova due miglia, e presso alla chiesa di San Piero della Rena, che è contigua al mare; e benché camminando scontrassino a piú