Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
174 | storia d'italia |
liano. Onde egli aspirando a questa successione, intesa la infermitá di Uladislao, si approssimò a’ confini della Ungheria, omettendo per allora i pensieri del passare in Italia.
III
Le quali cose mentre che tra i príncipi oltramontani si trattano con tanta varietá, il pontefice, conoscendosi inabile a offendere senza gli aiuti del re di Francia i viniziani, né potendo piú tollerare di consumare ignobilmente gli anni del suo pontificato, ricercò il re che lo aiutasse a ridurre sotto l’ubbidienza della Chiesa le cittá di Bologna e di Perugia; le quali, appartenendo per antichissime ragioni alla sedia apostolica, erano tiranneggiate l’una da Giampaolo Baglione l’altra da Giovanni Bentivoglio: i maggiori de’ quali, fattisi di privati cittadini capi di parte nelle discordie civili, e cacciati o ammazzati gli avversari, erano diventati assoluti padroni; né gli aveva ritardati a occupare il nome di legittimi príncipi altro che il rispetto de’ pontefici; i quali nell’una e nell’altra cittá ritenevano poco piú che ’l nome nudo del dominio, perché ne pigliavano certa parte benché piccola dell’entrate, e tenevonvi governatori in nome della Chiesa i quali, essendo la potenza e la deliberazione di tutte le cose importanti in mano di coloro, vi erano quasi per ombra e per dimostrazione piú che per effetti. Ma la cittá di Perugia, o per la vicinitá sua a Roma o per altre occasioni, era stata molto piú continuamente sottoposta alla Chiesa. Perché la cittá di Bologna aveva nelle avversitá de’ pontefici spesse volte variato, ora reggendosi in libertá ora tiranneggiata da’ suoi cittadini ora sottoposta a príncipi