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libro quarto — cap. viii 349

Federigo, il principe de’ turchi, il quale giá per se medesimo faceva potentissimi apparati; persuadendosi che assaltati da lui non darebbeno molestia allo stato di Milano. Ed essendogli note le preparazioni che facevano i fiorentini per espugnare Pisa, si sforzò, con offerire loro quello aiuto sapessino desiderare, di obligargli alla difesa sua con trecento uomini d’arme e dumila fanti, espugnata che avessino Pisa. E da altra parte, il re di Francia gli ricercava che gli promettessino di accomodarlo di cinquecento uomini d’arme per uno anno; obligandosi, acquistato che avesse lo stato di Milano, aiutargli per uno anno con mille lancie alle imprese loro, e promettendo non fare accordo alcuno con Lodovico se nel medesimo tempo non fussino reintegrati di Pisa e dell’altre terre, e che il pontefice e i viniziani prometterebbono difendergli se innanzi all’acquisto di Milano fussino molestati da alcuno.

Nelle quali contrarie dimande era ne’ fiorentini molta irresoluzione, cosí per la difficoltá della materia come per la divisione degli animi. Perché non ricercando Lodovico gli aiuti loro se non in caso che avessino ricuperato Pisa, era molto piú presente e piú certo il soccorso suo che quello che prometteva il re di Francia, riputato in quanto alle cose di Pisa di poco frutto; perché, per l’occasione di essere allora quella cittá abbandonata da ciascuno, erano voltati tutti i pensieri loro a conseguirla in quella state: e moveva oltre a questo non poco gli animi di molti la memoria che l’avergli ne’ loro pericoli aiutato Lodovico fusse stato cagione che ’l senato viniziano si fusse confederato col re di Francia alle offese sue; e molto piú gli moveva il timore che per lo sdegno di essere negate le sue dimande non impedisse loro l’espugnare Pisa, il che con non molta difficoltá arebbe potuto fare. Ma in contrario, giudicandosi che egli non potesse resistere al re di Francia e a’ viniziani, pareva pericolosa deliberazione inimicarsi con uno re le cui armi si dubitava che dopo non molti mesi avessino a correre per tutta Italia; e la memoria de’ benefici ricevuti da Lodovico nella guerra contro a’ viniziani, per i quali diceva con veritá avere avuta origine i suoi pericoli,