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libro secondo — cap. viii 161

proverbio, fabbricargli il ponte d’argento; altrimenti essere pericolo che la timiditá, come si poteva comprovare con infiniti esempli, convertita in disperazione, non si aprisse il cammino con molto sangue di quegli che poco prudentemente se gli opponevano, Ma l’oratore de’ re di Spagna, desiderando che senza pericolo de’ suoi re si facesse esperienza della fortuna, instette efficacemente, e quasi protestando, che non si lasciassino passare, né si perdesse l’occasione di rompere quell’esercito, il quale se si salvava restavano le cose d’Italia ne’ medesimi anzi in maggiori pericoli che prima; perché tenendo il re di Francia Asti e Novara, ubbidiva a’ comandamenti suoi tutto il Piemonte, e avendo alle spalle il reame di Francia, reame tanto potente e tanto ricco, i svizzeri vicini e disposti ad andare a’ soldi suoi in quel numero volesse, e trovandosi accresciuto di riputazione e d’animo, se l’esercito della lega, tanto superiore al suo, gli desse cosí vilmente la strada, attenderebbe a travagliare Italia con maggiore ferocitá: e che a’ suoi re sarebbe quasi necessario fare nuove deliberazioni, conoscendo che gl’italiani o non volevano o non avevano animo di combattere co’ franzesi. Nondimeno, prevalendo in questo consiglio la piú sicura opinione, determinarono scriverne a Vinegia, dove sarebbe stato il medesimo parere.

Ma giá si consultava indarno: perché i capitani dell’esercito, poiché ebbono scritto a Milano, considerando essere difficile che le risposte arrivassino a tempo, e quanto restasse disonorata la milizia italiana se si lasciasse libero il transito a’ franzesi, licenziato il trombetto senza risposta certa, deliberorono come gli inimici camminavano d’assaltargli; concorrendo in questa sentenza i proveditori viniziani, ma piú prontamente il Trivisano che il collega. Da altra parte si facevano innanzi i franzesi, pieni di arroganza e d’audacia, come quegli che, non avendo trovato insino ad allora in Italia riscontro alcuno, si persuadevano che l’esercito inimico non s’avesse a opporre, e quando pure s’opponesse avere senza fatica a metterlo in fuga: tanto poco conto tenevano dell’armi italiane.