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Orsino parente suo (erano la madre e la moglie di Piero nate della famiglia Orsina), si ristrinse talmente con Ferdinando e con Alfonso, da’ quali Verginio dependeva, che ebbe Lodovico Sforza causa giusta di temere che qualunque volta gli Aragonesi volessino nuocergli arebbono per l’autoritá di Piero de’ Medici congiunte seco le forze della republica fiorentina. Questa intelligenza, seme e origine di tutti i mali, se bene da principio fusse trattata e stabilita molto segretamente, cominciò quasi incontinente, benché per oscure congetture, a essere sospetta a Lodovico, principe vigilantissimo e di ingegno molto acuto. Perché dovendosi, secondo la consuetudine inveterata di tutta la cristianitá, mandare imbasciadori a adorare, come vicario di Cristo in terra, e a offerire di ubbidire il nuovo pontefice, aveva Lodovico Sforza, del quale fu proprio ingegnarsi di parere, con invenzioni non pensate da altri, superiore di prudenza a ciascuno, consigliato che tutti gli imbasciadori de’ collegati entrassino in uno dí medesimo insieme in Roma, presentassinsi tutti insieme nel concistorio publico innanzi al pontefice, e che uno di essi orasse in nome comune, perché da questo, con grandissimo accrescimento della riputazione di tutti, a tutta Italia si dimostrerebbe essere tra loro non solo benivolenza e confederazione, ma piú tosto tanta congiunzione che e’ paressino quasi un principe e un corpo medesimo. Manifestarsi, non solamente col discorso delle ragioni ma non meno con fresco esempio, l’utilitá di questo consiglio; perché, secondo che si era creduto, il pontefice ultimamente morto, preso argomento della disunione de’ collegati dall’avergli con separati consigli e in tempi diversi prestato l’ubbidienza, era stato piú pronto ad assaltare il regno di Napoli. Approvò facilmente Ferdinando il parere di Lodovico; approvoronlo per l’autoritá dell’uno e dell’altro i fiorentini, non contradicendo ne’ consigli publici Piero de’ Medici, benché privatamente gli fusse molestissimo, perché, essendo uno degli oratori eletti in nome della republica e avendo deliberato di fare illustre la sua legazione con apparato molto superbo e quasi regio, si accorgeva che, entrando in Roma e presentandosi al pontefice