Pagina:Guicciardini, Francesco – Scritti politici e ricordi, 1933 – BEIC 1844634.djvu/65


libro secondo - capitolo xxiv 59


per virtú della fortezza non si recupera sempre la terra persa, si è anche visto qualche volta recuperarne, come intervenne a monsignore di Fois a Brescia, che ancora che si trovassi con esercito potente, se non fussi stato introdotto per la fortezza, non era bastante a recuperare Brescia. E quando per via della fortezza non si recupera la terra, è el timore della fortezza bastante a tenere impegnati li inimici sanza farci altra offesa insino l’abbino acquistata; el quale intervallo di tempo può essere causa di gran beneficio a chi si truova assaltato.

E quanto allo esemplo che si allega de’ romani, posposto lo esemplo del duca Guido, di Ottaviano e degli altri, la autoritá de’ quali non basta a confondere la autoritá di tanti altri che hanno edificato le fortezze, dico che se e’ romani non usorono fortezze, due potettono essere le cause: l’una, che come altrove ha detto lo autore, ne’ princípi dello imperio loro non usorono ridurre le cittá in espressa servitú, ma tenerle sotto ombra di libertá e di confederazione equale, el quale instituto non comportava lo edificarvi fortezze; l’altra, che trovandosi sempre con gli eserciti ordinati e potentissimi, ed in molti luoghi con le colonie, giudicorono avere minore bisogno delle fortezze, massime che erano consueti distruggere piú presto le cittá, le quali reputavano inimicissime; e nondimanco se l’avessino giudicate inutile, arebbono distrutto quella di Taranto e l’altre che trovorono edificate, perché cosí sarebbe inutile una fortezza edificata da altri, come quella che fussi edificata da te. Confesso adunche che in molti casi ed in molti tempi le fortezze non giovano; che alla sicurtá dello stato tuo sono degli altri remedi, forse qualche volta piú utili e piú gagliardi che le fortezze; ma che le fortezze spesso sono utili a chi le tiene, per assicurarsi dalle congiure, per fuggire le rebellione e per recuperare le terre perdute. Però non sanza cagione e’ tempi nostri le adoperano, furono in uso apresso agli antichi, ed e’ romani a Taranto e negli altri luoghi che le trovorono fatte non le smurorono.