Pagina:Guicciardini, Francesco – Scritti politici e ricordi, 1933 – BEIC 1844634.djvu/372

366 nota


Nascono ogni giorno per le spesse mutazione delle cose pensieri nuovi. Truovasi el re di Francia doppo tanti travagli e pericoli dello stato suo proprio nuovamente signore di Milano e di Genova; in tregua col re Catolico per tutto febraio prossimo; uno papa di mezzo o almeno che male volentieri si scuopre contro a lui; da altra banda aspetta essere assaltato ogni dí nel regno suo dal re di Inghilterra con armata potente per terra e per mare. Quali sieno in questi casi e’ disegni e pensieri sua io non lo so, né posso, non avendo bene notizia delle forze e natura sua, farne giudicio; ma gli è bene da credere che questa Catolica Maestá si contenti poco de’ sua successi in Italia, e gli paia ritornare in quelli medesimi periculi per e’ quali fuggire prese ora sono due anni le arme contro a lui; e se bene mentre che el re di Inghilterra fa la guerra non pare che Francia possi attendere ad altre nuove imprese, pure questo travaglio potrebbe passare tosto, ed è da credere che uno re savio come questo pensi a’ remedi innanzi che la necessitá venga, per trovarsi provisto a tempo.

Quali e’ siano io non so giudicare, e si vede scarsitá di partiti; e credo che da uno canto combatta in lui el desiderio di posarsi, dallo altro la poca fede che è intra el re di Francia e lui; e certo io non dubito che se trovassi uno modo di accordo con Francia, dove fussi la sicurtá di tutti li stati sua, che lo accetterebbe, perché conosce el re di Francia tanto potente che lui solo non basta a sbatterlo, e nello avere a farlo con le forze di altri ci si vede le perplessitá che ha mostre la esperienzia; levato el sospetto, non ha causa necessaria di guerreggiare con Francia, perché lui non pretende titulo in alcuna parte del regno suo. Ma sono sí gravi le inimicizie tra l’uno e l’altro, hanno tanta esperienzia di avere rotto l’uno all’altro la fede ed e’ capituli, che non pare potersi introdurre né per via di parentado o di altro espediente, modo alcuno che costui si fidi di lui; e però questa ragione mostra che se vedessi modo da fare la guerra con lui potentemente, che la dovessi pigliare; e lui dice alla scoperta che, concorrendo el re di Inghilterra e tutti li stati di Italia, è per farla e rompere di qua sanza reservo alcuno.

Nondimeno che questo non abbi ad essere ci si vede molte ragione: principalmente io non credo che per ora e’ viniziani sieno per concorrere, avendo fatta sí di fresco la lega con Francia, e di poi sendo insospettiti delle maniere di costui, per le pratiche di Brescia e per le altre cose passate; lo animo del papa non so, ma non avendo lui necessitá, la ragione vuole che pensi molto bene a pigliare [una guerra] la quale lui solo non può sostenere, ma bisogna farla colla unione di tanti che è troppo pericoloso, veduto come di poi e’ variano. Non so anche se questa Maestá, benché la ne parli cosí vivamente, lo facessi, perché bisognerebbe si obligassi di conservare a’ viniziani quello tengono in Italia, e questo lo alienerebbe dallo imperadore; e benché lui dica che non vi arebbe rispetto, io non so però se li piacessi che lo imperadore si ristrignessi con Francia, acciò