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A)

I. — Le Considerazioni intorno ai Discorsi del Machiavelli sulla prima Deca di Tito Livio si conservano, autografe, nella Filza IX delle Carte di Francesco Guicciardini (archivio Guicciardini).

Nel manoscritto i capitoli sono numerati tutti di seguito, nonostante la partizione in Libri, che vi è pure segnalata. È da notare che questo sistema non ha riscontro nelle prime edizioni dei Discorsi; così la Bladiana come la Giuntina ricominciano la numerazione ad ogni Libro. Né si può pensare che il Guicciardini abbia voluto semplicemente dare un numero progressivo ai suoi paragrafi: i molti salti, corrispondenti ai capitoli lasciati senza commento, dimostrano che egli intese di adottare la numerazione del Machiavelli. D’altra parte le Considerazioni furono composte certamente tra la fine del 1529 e i primi mesi del 1530 (lo dimostra la forma dell’accenno alla venuta del principe di Oranges — v. p. 19), e perciò anteriormente alla stampa dei Discorsi. Bisogna concluderne che il Guicciardini lavorò sopra un manoscritto nel quale la numerazione dei capitoli era progressiva per tutti i Libri.

Ma dal ragguaglio fra le due numerazioni resultano anche diverse sconcordanze; e cioè il capitolo 39 del Machiavelli è segnato dal Guicciardini 38; il 40, 39; il 58, 57; il 60, 59. E dal 60 continua fino alla fine lo spostamento di un numero. Lasciamo ai machiavellisti il piccolo problema; se cioè si tratti di errori del Nostro, o se per avventura qualche redazione dei Discorsi potesse presentare varianti di questo genere.

Le Considerazioni del Guicciardini rimasero, come tutti sanno, incompiute; ma egli aveva tracciato lo schema di tutta l’opera, segnando i numeri dei capitoli che si proponeva di commentare,