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serie seconda 329

195. Chi è apresso a’ principi e desidera ottenere grazie o favori per sé o per amici, ingegnisi quanto può di non avere a dimandare spesso direttamente, ma cerchi o aspetti occasione di proporle e introdurle con qualche destrezza, le quali quando vengono bisogna pigliarle subito e non le lasciare passare. Chi fa cosí, conduce le cose con molto maggiore facilitá, e con molto minore fastidio del principe; e ottenuta che n’ha una, resta piú fresco e piú libero potere ottenerne un’altra.

196. Come gli uomini si accorgono che tu se’ in grado che la necessitá ti conduca a quello vogliono, fanno poca stima di te, e ne fanno buono mercato; perché in loro communemente può piú el rispetto del suo interesse o la sua mala natura, che non può la ragione, e’ meriti tuoi, o le obligazione che avessino teco, o el considerare che tu sia forse caduto per causa loro o per satisfare a loro, in queste male condizione; però guardatevi dal venire in questo essere quanto dal fuoco. E se gli uomini avessino bene nel cuore questo ricordo, molti sono fuorusciti che non sarebbono; perché non giova loro tanto che siano cacciati da casa per inclinazione a questo o quello principe, quanto nuoce che poi che el principe gli vede fuora, dice: costoro non possono piú fare sanza me; e però con poca discrezione gli tratta a suo modo.

197. Chi ha a conducere co’ popoli cose che abbino difficultá grande o contradizione, avvertisca, se el caso lo comporte, a separarle, e non parlare della seconda insino non sia condotta la prima; perché cosí faccendo, può accadere che quelli si opponghino all’una, non contradichino all’altra; dove se fussino tutte insieme, bisognerebbe che a tutte contradicessi ciascuno a chi dispiacessi qualunque di quelle. E se cosí avessi saputo fare Piero Soderini quando volle riordinare la legge della quarantia, l’arebbe ottenuta e stabilito forse con essa el governo populare; e questo ricordo di fare