Pagina:Guicciardini, Francesco – Scritti politici e ricordi, 1933 – BEIC 1844634.djvu/326

320 ricordi

158. Veggonsi a ogn’ora e’ benefici che ti fa l’avere buono nome, l’avere buona fama, ma sono pochi a comparazione di quelli che non si veggono, che vengono da per sé e sanza che tu ne sappia la causa, condotti da quella buona opinione che è di te; però disse prudentissimamente colui, che piú valeva el buono nome che molte ricchezze.

159. Non biasimo e’ digiuni, le orazione e simile opere pie che ci sono ordinate dalla Chiesa o ricordate da’ frati; ma el bene de’ beni è, ed a comparazione di questo tutti gli altri sono leggeri, non nuocere a alcuno, giovare in quanto tu puoi a ciascuno.

160. È certo gran cosa che tutti sappiamo avere a morire, tutti viviamo come se fussimo certi avere sempre a vivere; non credo sia la ragione di questo perché ci muova piú quello che è innanzi agli occhi e che apparisce al senso, che le cose piú lontane e che non si vedono; perché la morte è propinqua, e si può dire che per la esperienzia quotidiana ci apparisca a ogni ora; credo proceda perché la natura ha voluto che noi viviamo secondo che ricerca el corso overo ordine di questa machina mondana, la quale non volendo resti come morta e sanza senso, ci ha dato proprietá di non pensare alla morte, alla quale se pensassimo, sarebbe pieno el mondo di ignavia e di torpore.

161. Quando io considero a quanti accidenti e pericoli di infirmitá, di caso, di violenzia ed in modi infiniti, è sottoposta la vita dell’uomo, quante cose bisogna concorrino nello anno a volere che la ricolta sia buona; non è cosa di che io mi maravigli piú che vedere un uomo vecchio, uno anno fertile.

162. E nelle guerre e in molte cose importante ho veduto spesso lasciare di fare la provisione per giudicare che le sarebbono tarde; e nondimanco si è visto poi, che le sarebbono