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116. Chi governa gli stati non si spaventi per e’ pericoli che si mostrono, ancora che paino grandi, propinqui e quasi in essere; perché, come dice el proverbio, non è sí brutto el diavolo come si dipigne. Spesso per vari accidenti e’ pericoli si risolvono, e quando pure e’ mali vengono vi si truova drento qualche rimedio e qualche alleggerimento, piú che non si immaginava; e questo ricordo consideratelo bene ché tuttodí viene in fatto.

117. È fallacissimo il giudicare per gli esempli; perché se non sono simili in tutto e per tutto non servono, conciosiaché ogni minima varietá nel caso può essere causa di grandissima variazione nello effetto, ed el discernere queste varietá, quando sono piccole, vuole buono e perspicace occhio.

118. A chi stima l’onore assai, succede ogni cosa, perché non cura fatiche, non pericoli, non danari. Io l’ho provato in me medesimo, però lo posso dire e scrivere; sono morte e vane le azione degli uomini che non hanno questo stimulo ardente.

119. Le falsitá delle scritture rade volte si fabricano da principio, ma di poi in progresso di tempo secondo che conducono le occasione o la necessitá; e però è buono espediente a difendersene, subito che è fatto lo instrumento o la scrittura, farsi fare copia autentica per tenerla apresso di sé.

120. La piú parte de’ mali che si fanno nelle terre di parte, procedono dal sospetto, perché gli uomini dubitando della fede l’uno dell’altro sono necessitati a prevenire; però chi le governa debbe avere el primo intento, ed essere sollecito a levare via le suspizione.

121. Non fate novitá in sulla speranza di essere seguitati dal popolo, perché è pericoloso fondamento, non avendo lui animo a seguitare, ed anche spesso avendo fantasia diversa da quello che tu credi. Vedete lo esemplo di Bruto e Cassio