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serie seconda 289

possibile vederne el paragone, si cognoscerebbe simile openione essere false.

23. Le cose future sono tanto fallace e sottoposte a tanti accidenti, che el piú delle volte coloro ancora che sono bene savi se ne ingannano; e chi notassi e’ giudíci loro, massime ne’ particulari delle cose, perché ne’ generali piú spesso s’appongono, sarebbe in questo poca differenzia da loro agli altri che sono tenuti manco savi. Però lasciare uno bene presente per paura di uno male futuro è el piú delle volte pazzia, quando el male non sia molto certo o propinquo, o molto grande a comparazione del bene; altrimenti bene spesso per paura di una cosa che poi riesce vana, ti perdi el bene che tu potevi avere.

24. Non è la piú labile cosa che la memoria de’ benefíci ricevuti: però fate piú fondamento in su quegli che sono condizionati in modo che non vi possino mancare, che in su coloro quali avete beneficati; perché spesso o non se ne ricordano o presuppongono e’ benefici minori che non sono, o reputano che siano fatti quasi per obligo.

25. Guardatevi da fare quelli piaceri agli uomini che non si possono fare sanza fare equale dispiacere a altri; perché chi è ingiuriato non dimentica, anzi reputa la ingiuria maggiore; chi è beneficato non se ne ricorda, o gli pare essere beneficato manco che non è; però presupposte le altre cose pari, se ne disavanza piú di gran lunga che non si avanza.

26. Gli uomini doverrebbono tenere molto piú conto delle sustanzie ed effetti che delle cerimonie, e nondimeno è incredibile quanto la umanitá e gratitudine di parole leghi communemente ognuno; il che nasce che a ognuno pare meritare di essere stimato assai, e però si sdegna come gli pare che tu non ne tenga quello conto che si persuade meritare.

F. Guicciardini, Opere - viii. 19