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184 discorsi politici

di iustificazione, e forse, perché gli uomini sono facili a ingannare le loro conscienzie massime in quello che gli torna bene, gli parrá non fare cosa che non sia lecita e laudabile.

Non sará questa ambizione o pensiero nuovo in Cesare, perché sempre chi è stato grande ha desiderato unire alla potenzia temporale la autoritá spirituale. Chi in Roma era Cesare era anche pontefice massimo; e’ re di Ierusalem osservorono questo medesimo; alla etá nostra Massimiano, avo di questo, poi che restò vedovo, ebbe tra le altre sue chimere questa di pensare al papato; gli imperadori cristiani antichi, quando erano grandi, perché secondo le legge nostre non erano capaci di essere pontefici, volevano non si potessino eleggere sanza loro ed avergli a suo beneplacito. Che ci maravigliereno se uno pensiero simile nascerá in Cesare presente, quale veggiamo che per le pedate degli altri grandi tende al cammino della monarchia?

Le cose del mondo hanno questa condizione o vogliáno dire circulo: che sempre quello che è, ha similitudine col passato, e quello che sará, sará simile a quello che è stato. È diverso nelle superficie e ne’ colori, ma simile nelli intrinsechi e sustanzialitá; però non si può errare a misurare questo con la misura di quello, ed a temere che e’ príncipi presenti abbino di quelle medesime ambizioni e fini ed arte, che hanno avuto e’ passati; e se noi veggiamo tuttodí e’ pontefici avere appetito alle signorie temporali, che ci maravigliamo che uno imperadore abbia inclinazione alla autoritá spirituale? E quando abbia questo intento, la ragione vuole che non differisca doppo le imprese de’ viniziani e di Francia, perché, come ha detto lo arcivescovo, hanno tempo e potrebbono portare molti accidenti, che non gli sarebbe sicuro lasciarsi drieto uno papa potente e sospettissimo. E però innanzi entri in maggiori pelaghi è conveniente faccia questo, e vadia prima con destrezza smaltendo le cose di Italia che, non avendo ancora digestite queste, si metta nuovi cibi in sullo stomaco. Non sono costoro franzesi che procedono con appetito e con furia; è questa nazione attissima a conservare gli imperi, perché gli sa fondare