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contro l'alleanza prop. da carlo v ai veneziani 147

forze né sussidio alcuno, e poi che hanno preso el Morone, è levato via quanto vigore vi era: el duca inutile per la infirmitá grave, e perché ordinariamente è sanza consiglio e sanza cuore, in modo che non solo la cittá, ma ancora el castello a giudicio mio porta pericolo di qualche accordo.

Del resto di Italia non accade parlare, perché tutto depende dal papa, el quale è sí timido ed irresoluto, che piú presto si lascia andare alla morte certa, che volere correre pericolo di morire, ed in effetto non è per muoversi se non a partiti sicurissimi, cioè in caso che si muovino franzesi e tutto el mondo. Però la conservazione sua e de’ fiorentini ci fa poco o niente, non si potendo da loro sperare virilitá alcuna, ed essendo disarmati di sorte che sanza essere manomessi altrimenti, a ogni minima lettera di costoro gli sovveniranno di danari e di ciò che saranno ricerchi. Non veggo adunche che la conservazione di costoro ci faccia tanto frutto che per questo abbiamo a pigliare la guerra, massime che a giudicio mio quello che noi possiamo sperare a altro tempo da Francia non è diverso da quello che noi n’abbiamo veduto a’ mesi passati; perché ci saranno sempre le medesime ragione e forse qualcuna piú. Se si fa la pace tra’ re, il che io non credo per le difficultá che saviamente sono state allegate, questa è per noi mala nuova, ma è ancora peggiore se non areno accordato, perché sanza alcuno rispetto, o sanza aspettare altra giustificazione, areno subito la guerra adosso; dove se areno accordato, questo principe che fa pure professione di fede e di bontá vera o simulata, si vergognerá forse a romperci lo accordo innanzi che e’ capituli siano asciutti. Né io aspetto che la pace tra loro possi essere tale, che el re di Francia non l’abbia a osservare, perché la sicurtá sará piú dal canto dello imperadore, poi che ha el giuoco in mano; e quando bene fussino del pari, questa nazione è tanto piú astuta, che sempre tratterá el franzese da balordo.

Se la pace tra questi re non si fa, io non spero meglio, perché allo spagnuolo non mancherá arte di trastullare la pratica in modo che con facilitá terrá piú lungamente in