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38 memorie di famiglia

e sendo stata tolta dagli ecclesiastici in Romagna la bastia di Saturano, parve si dovessi attendere a recuperarla ed etiam di fare qualche impresa contro a Imola e Rimino, per potere poi piú espeditamente volgersi alla difesa di Ferrara; fu mandato Iacopo commessario in Romagna per questi effetti. Dove non si potette colorire alcuno disegno, perché el conte Girolamo che era in terra di Roma, ne venne colle gente della Chiesa a soccorso del paese. Lo anno medesimo, faccendosi per questi principi collegati, co’ quali si aggiunse ancora el pontefice, una dieta a Cremona per consultare in che modi e con che forze si avessi a difendere Ferrara ed offendere e’ viniziani, vi fu mandato Iacopo imbasciadore per la cittá. E di poi sendosi transferiti a Ferrara l’anno sequente el cardinale di Mantova legato del papa, ed el duca di Calavria, Iacopo vi fu mandato con titolo di imbasciadore e commessario; e di poi andando loro in Lombardia per rompere guerra a’ viniziani dalla banda dello stato di Milano, Iacopo se ne tornò a Firenze; e benché molto fussi pregato dal duca e cardinale volessi andare con loro in campo, ed e’ dieci l’avessino caro, e lui lo desiderassi assai non tanto per compiacere a quegli signori, quanto per trovarsi in questa espedizione quale riputava dovessi essere bellissima, nondimeno lo recusò per sentirsi male a una gamba.

L’altro anno, vegghiando continuamente la guerra in Lombardia, e sendo superiore le gente della lega, Iacopo vi fu diputato a stare apresso al duca di Calavria come imbasciadore, e trovarsi alle deliberazione della guerra come commessario generale delle nostre gente, ed ebbe comandamento fare la via di Lunigiana, e quando gli paressi che la impresa di Serezzana fussi per riuscire colle genti che vi erano, porvisi a campo; quando non gli paressi da ottenerla, dare il guasto, ed espedito di queste fazione andarsene in Lombardia alla sua principale commessione. Venne in Lunigiana e non gli parendo potere colle genti che vi erano ottenere Serezzana, se ne andò in Lombardia, dove quello anno si acquistò Asola ed alcune terre de’ viniziani; e stettevi tanto che le genti d’arme andorono alle stanze. Di poi tornato a Firenze ritornò a Milano