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oratio defensoria 279


In somma io non mancai di fare tutte le diligenzie e le provisione a me possibile perché non seguissino tanti disordini, né arebbe in questo caso saputo o potuto fare alcuno altro piú di me; e so bene io con quanto dispiacere, con quanto affanno ne stetti. Arei volentieri fatto sanza menargli perché vedevo quello avevano a fare; ma oltre alla commissione che io ebbi spesso di condurgli, la necessitá sforzava, non volendo restare a discrezione delli inimici, e’ quali, se non fussi stato questo soccorso, arebbono fatto a Firenze quello che hanno fatto a Roma. Avete inteso el progresso tutto di questa cosa, e potete essere certi che tanti mali sono stati contro a mia volontá e che io non ho potuto provedervi; e se in Romagna e Lombardia mi sono fatto obedire ed ho avuto nome di farmi temere, quanto piú l’arei fatto di qua, dove di quelli che pativano erano molti parenti ed amici miei, gli altri erano tutti cittadini quali avevo a vedere ogni dí e di chi avevo pure a stimare lo amore, non a cercare sanza alcuno mio profitto d’avere a essere in odio di tutti!

Non crediate, giudici, che ogni dí non mi venissino mille querele, mille romori, e che io non sapessi quanto bruttamente si parlassi di me, che tutte mi erano coltellate al cuore e mi passavano l’anima, in modo che se non per amore degli altri e per fare el debito mio, almanco per mio onore vi arei provisto col sangue proprio, avessi io pure potuto, che ero ridotto in termini che la morte mi sarebbe stata grazia; ma non si possono fare le cose impossibile. Però io prego quelli che hanno patito, che o per passione o per errore n’hanno avuto malo animo meco, che considerino la veritá del caso, che si lascino governare alla ragione, che non imputino a me le cose che non erano in potestá mia, né pensino mai di me o tanta malignitá che avessi consentito queste iniquitá, né tanta pazzia che sanza mio profitto avessi voluto farmi vergogna ed acquistare tanti inimici, né tanta dapocaggine che se fussi stato possibile non vi avessi proveduto: perché quello che fussi mancato alla sufficienzia, arebbe compensato el dispiacere, lo sdegno, lo stimulo dello onore.