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oratio defensoria 259

è quella moglie che trovata col compagno addosso non sappia trovare qualche scusa; chi è quello ladro che confessi mai alla prima el furto quando è prigione ed è alla corda, nonché quando è libero per le piazze? E che scusa potevano allegare altro che questa, che è sola ed unica de’ soldati che rubano in terra degli amici, perché non ci è legge, né ragione, né consuetudine militare che lo permetta, se non el non essere pagati?

Non dicono che messer Francesco l’abbia detto loro lui, non averlo inteso da lui, non cosa alcuna che sappino che gli abbia dato questa licenzia o commissione; e se e’ primi e migliori uomini di questa cittá testificassino a questo modo, non sarebbe sí piccolo giudice che non se ne ridessi, non procuratore o avvocato che gli volessi leggere, e che non gli paressi avere gittato via el tempo e la spesa a farlo esaminare. Ma perché consumo io tante parole in una cosa sí manifesta? E perché vo io cercando di generare fastidio dove ho bisogno di generare attenzione? Se adunche questi testimoni per loro medesimi non vagliono nulla, se non pruovano nulla, se da sé soli sono ridiculi, quali sono le conietture o aiuti estrinsechi che gli sostenghino e faccino empiere el detto loro?

Sogliono coloro che governano le cause, quando bene si truovino gagliardi di testimoni, cercare di aiutare el fondamento suo o con scritture o con qualche altro lume, almanco con qualche coniettura; il che se fanno quegli che co’ testimoni soli possono vincere, quanto piú lo debbono fare coloro che hanno e’ testimoni deboli, e molto piú come ha el nostro accusatore che non ha nessuno! Perché tanto è avere testimoni che non pruovino, quanto è non ne avere nessuno. Ma dove sono in questa causa? Non solo non ce n’è nessuna, ma non ne è pure stata allegata nessuna, non pare pure che vi sia stato pensato. Direno che proceda [da] imperizia dello accusatore? Non sarebbe forse maraviglia, perché altro è leggere Prisciano o Aristotele, altro è trattare una causa; ma non è questo, giudici, non è questo; perché ha pure imparato tanto che saprebbe pure governare in una causa in volgare; e quello