Pagina:Guicciardini, Francesco – Scritti autobiografici e rari, 1936 – BEIC 1843787.djvu/248

242 oratio accusatoria

dalle vittorie; non per travagliare e mettere in pericolo la vita e la cittá, ma per riposarci e salvarci. Potavamo oziosi stare a vedere le guerre d’altri, ed alla fine comperare la pace e la salute nostra con infiniti danari manco, che non abbiamo el primo dí comperato la guerra e la ruina. Avevamo mille modi di salvarci, ora non è nessuno: se vince lo imperadore andiamo a sacco, se el re di Francia e viniziani restiamo in preda ed in servitú; apresso all’uno de’ re siamo in grandissimo odio, apresso all’altro in disprezzo, abbiamo dissipato tanto tesoro che oramai è dissipato el publico, el privato; abbiamo avuto nel paese nostro gli eserciti amici ed inimici, l’uno e l’altro ci ha trattato crudelissimamente; abbiamo avuto paura che questa povera cittá non vadia a sacco, al fuoco ed a quegli estremi mali, e ne siamo tuttavia in piú pericolo che mai; crescono ogn’ora le spese ed e’ disordini; non possiamo gittare in terra questo peso, e standoci sotto crepiamo.

Tutte queste cose hanno una fonte medesima ed una origine: messer Francesco l’ha mosse, messer Francesco l’ha procurate, messer Francesco l’ha fomentate, messer Francesco l’ha nutrite. Voi vi dolete che e’ Monti non rendono, che le fanciulle non si maritono: messer Francesco ne è causa; e’ mercatanti si lamentano che non si fa faccende: messer Francesco ne è causa; e’ poveri cittadini che per e’ danni ricevuti, per le immoderate gravezze che si sono poste e pongono, hanno impegnato le entrate, hanno fatto debito, sono in estrema necessitá: vedete qui chi ne è cagione; la cittá tutta è spaventata per e’ pericoli del sacco: vedete qui donde procedono. Ma che piango io e’ mali soli di questa cittá? La calamitá, la ruina di tutto el mondo non nasce da altri che da te. Per te è sbandito da tutti el nome santo della pace, el mondo tutto è in guerra, in arme, in fuoco. Per te è stata data in preda agl’infideli l’Ungheria; per te è andata Roma a sacco con tanta crudeltá, con tanta ruina universale e particulare di tanti nostri cittadini; per te gli eretici dominano e’ luoghi santi; per te hanno gittate a’ cani le reliquie. Tu la peste, tu la ruina, tu el fuoco di tutto el mondo; e ci maravigliamo