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diario del viaggio di spagna 105

a torno si può dire, montagne. Non ricoglie grano ma vini assai bruschi e dello olio commodamente; el paese è sterile in modo che gli abitanti vi fanno male se la strada non corre: perché se non si vagliono di qualche industria non possono vivere, non ricogliendo tanto che basti. La terra è lunga e stretta e come uno grande borgo di case murato e non è punto civile. Una parte abitano e’ ghibellini, l’altra e’ guelfi, che divide el fiume; e quegli che sono verso Serezzana sono ghibellini, quegli verso la montagna sono guelfi; fa, secondo dicono, circa a fuochi 500.

Da Pontriemoli partiti a dí 3 ne venimo per la montagna dello Apennino; la quale dista circa a miglia dodici, ma è montagna facile e non ha comparazione con quella di Bologna; e passati da Berzei, villa discosto da Pontriemoli miglia dodici, alloggiamo la sera a Cassio, di lá da Berzei miglia otto, che è villa di poca qualitá ed in paese sterile e montagnoso. È quella provincia non solo molto difforme alla Lombardia colla quale confina, che è la grassezza al naturale, ma eziandio molto piú magra che la Toscana, in modo che non sanza causa pare sia stato dato el nome al fiume che passa da Pontriemoli.

Da Cassio venimo a dí 4 a Fornuovo, discosto miglia dodici, che è villa posta in sul Taro, dove fu el fatto d’arme de’ franzesi colle gente de’ viniziani e duca di Milano; e di qui usciti de’ monti ed intrati ne’ felici piani di Lombardia, venimo la sera al Borgo a San Donnino, discosto da Fornuovo miglia dodici; benché lunge, la terra è stata data dal re a governo de’ Palavicini; è commoda terra e meglio assai che Pontriemoli, perché è posta in paese piú grasso.

Partinci dal Borgo a San Donnino a dí 5, e passati da Firenzuola discosto miglia otto, la sera alloggiamo a Piacenza di lá da Firenzuola miglia dodici; la cittá è grande ma non piena, e per quello che io ne vidi ha brutti edifici, ed in effetto non è bella terra; del paese non bisogna parlare quanto sia grasso e felice di biade, di vini, di bestiami, perché a ognuno è noto quanto quella provincia sia abondante.

Da Piacenza partimo a dí 6, e passata la Trebia, fiume