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libro primo 63


qualche fastidio, sanza qualche difficultá; cose che dispiaccino a’ populi, e per la dolcezza di starsi in odo, di non travagliare, di non spendere, lasciano scorrere le cose in luogo che per una oncia di quello che hanno fuggito bisogna che a dispetto loro ne portino cento libre. Ci si aggiugne che uno governo largo non ha quella facultá e quello mezzo d’intendere e’ segreti e gli aggiramenti degli altri potentati, che uno governo stretto; perché oltre a non usare la medesima diligenzia, chi sono quegli che voghilo occultamente rivelare uno segreto in luogo donde oltre al non aspettarne premio, sia prima publicato che detto? Perché el manifestarlo a uno o dua cittadini non gli serve, dirlo nelle pratiche, ne’ consigli è come bandirlo; però non solo gli uomini privati che per speranza di premi o per altri suoi fini scoprirebbono qualche cosa, non ardiscono di farlo, ma e’ principi ancora parlano con gran riservo, perché non dá loro el cuore tenere con una cittá che sí governi dal popolo, una pratica che lui voglia che sia occulta. E questo caso del segreto offende doppiamente, perché non sapendo e’ disegni degli altri non vi puoi provedere, e sapendosi e’ tua, ti sono interrotti innanzi al tempo. Chi sará in uno esercito inimico, in una terra che tu vuoi acquistare, che ardisca di tenere teco uno trattato? E se pure si troverá de’ pazzi, rare volte si terranno coperti, poi che bisogna che ogni deliberazione passi per mano di molti; e nondimanco voi sapete che con questi mezzi si conducono grandissime cose.

Aggiugnesi che in molti casi la prestezza è necessaria, e questa in simili stati non si può sperare: presenterassi una occasione, ma ara si poca vita, che innanzi che la pratica sia ragunata, che sia risoluta, che sia indirizzata, sará spenta. Di poi el piú delle volte non si può fare acquisto, non si possono fuggire e’ pericoli, senza la coniunzione di qualche altro potentato, e questa non si ha se non quanto muovono gli interessi communi, e’ quali e’ principi savi misurano con quello che corre giornalmente, e col discorso della condizione di tutte le cose e di molti anni insieme. Però le coniunzione e