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nota 359


se non di qualche soldo si dessi loro per se non di quel che si dessi loro (p. 222), fondamento per fomento (p. 229), riformatori per fermatori (p. 244), vegghino per neghino (p. 273), forse per forte (p. 279).

Quanto ai due Discorsi della decima scalata giá pubblicati in opuscolo nel 18491, il Canestrini sottopose a revisione il testo spropositatissimo dato dall’anonimo predecessore, ma molti errori, e non dei piú lievi, rimasero. Troviamo cosí una decima e un quarto invece di una decima o una decima ed utino quarto (p. 197), prima sacre per prima facie (p. 197), usassi per uscissi (p. 200), l’omissione delle parole la piú santa (p. 200), parte per spezie (p. 201), farebbero per arebbono (p. 202), discorrete voi con questi per discorrete voi questi (p. 203), danno per diano (p. 204), collega per collegio (p. 208), passioni per possessioni (p. 212), raffinare per raffrenare (p. 212), ributtate... abbracciate... procedete per ributtati... abracciare... procedere (p. 216), dolersi per dolerci (p. 217) etc.

III. — Di tutti questi Discorsi abbiamo un solo manoscritto, autografo. Daremo perciò, quando vi sieno correzioni, la lezione primitiva, sempreché non si tratti di varianti ortografiche o di differenze senza importanza sostanziale nè stilistica.

LEZIONI DEL PRIMO TESTO RIFIUTATE DALL’AUTORE

(Con T. — Testo — è indicata la lezione definitiva; con V. — Variante — la variante o lezione originaria rifiutata.)

p. 175 — T, Ordinato... Sopra — V, Ordinato che fu a Firenze el consiglio grande, quale distribuiva tutti gli ufici per le piú fave, parendo a molti che gli andassino troppo stretti, fu proposta una provisione che tutti quelli che vincevano per la metá delle fave ed una piú, fussino messi in una borsa e di quegli tratto a sorte lo uficio che si eleggevano. Sopra

— T, È opinione etc. — L’Autore ricominciò cinque volte questo discorso con i seguenti diversi esordi, tutti cancellati: 1. Difficile impresa piglia, prestantissimi cittadini, chi vuole persuadere alle Spettanzie vostre

  1. La Decima Scalata in Firenze nel 1497. Da manoscritti inediti di messer Francesco Guicciardini, Firenze, tip., sopra le Logge del Grano, 1849.