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la frequenza di frasi latine anche lunghe, fanno ritenere che si tratti non solo di minute ma anche di scritti di carattere piuttosto epistolare che oratorio. E perciò crediamo che queste composizioni dovranno essere riprese in esame quando si tratterá di pubblicare il Carteggio. Nel presente volume aggiungiamo invece i due Discorsi della decima scalata, che il Canestrini inseri nel X delle Opere e che per il loro contenuto trovano qui il posto piú appropriato.

Nella nostra edizione, i Discorsi I e II corrispondono a quelli del Canestrini, il III e IV sono quelli della Decima, il V è il III dell’edizione Canestrini, il VI, il IV e il VII, il V. Quanto all’ordine, abbiamo seguito il criterio del nostro predecessore, dandoli secodo la successione cronologica degli avvenimenti ai quali si riferiscono. Non ci fu possibile ordinarli secondo la data di composizione, perché se il Discorso V è certamente del 1512, il VI probabilmente dello stesso anno e il VII del 1516 o di poco posteriore, per i primi quattro manca qualsiasi elemento di precisa datazione1.

I Discorsi I-IV sono conservati, autografi, nella filza VIII delle Carte di Francesco Guicciardini, il V nella filza XV, il VI2 e VII nella filza X.

II. — Per quel che riguarda l’edizione Canestrini, ci richiamiamo a quello che ne dicemmo precedentemente. Aggiungiamo che del I Discorso egli omise l’esordio, che fu pubblicato dal Ridolfi nel suo Inventario3. Nei Discorsi I, II, V, VI e VII (I-V del Canestrini) la trascrizione, a parte le solite arbitrarie modificazioni di lingua e grafia è relativamente esatta. Notiamo tuttavia un inchieste per incette (p. 183 del nostro testo), l’omissione delle parole alla republica (p. 184), ricordano per ricordando (p. 189) siamo per stiamo (p. 192 ), sia per sta (p. 193 ), acconciata per acconciala (p. 194),

  1. Nel volume manoscritto che li contiene essi seguono al primo testo autografo del Dialogo del reggimento di Firenze in quest’ordine: III, IV, I, II; ma non possiamo sapere se essi costituiscano la prima stesura o se l’autore ce li abbia trascritti posteriormente.
  2. Da notare, per l’esattezza, che l’Inventario Ridolfi registra due volte un Discorso IV Intorno alle mutazioni e riforme etc., alla filza X e alla XV, mentre quello della XV è invece il IV dei Discorsi politici.
  3. Da correggere nel testo dell’Inventario un tutte quelle che non avrebbe senso in tutti quelli.