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20 dialogo del reggimento di firenze


Bernardo. Io credo che voi abbiale uno obligo grande a questo frate, che per avere levato a buona ora el romore, è sfato causa che e’ non si sia fatto esperienzia di quello die arebbe partorito questa vostra forma di governo; perché io non dubito che arebbe introdotto discordie civili di qualitá che si sarebbe venuto presto a qualche mutazione disordinata e tumultuosa. E sarebbe per aventura prudenzia finire di fare quello che vi resta, ora che parrebbe che voi lo facessi volontariamente e ne potresti avere qualche grado, piú presto che aspettare di farlo forzatamente; perché queste sono dua cose contrarie, che a Firenze sia uno consiglio grande, e da altro canto vi siano venti cittadini che abbino autoritá di fare la signoria; ed essendo necessario che l’una di queste cose dia luogo a l’altra, credo sia poca fatica a cognoscere che el numero grande sará quello che inghiottirá el piccolo. E per parlare in questa materia liberamente, se e’ si potessi fermare in Firenze uno stato nel quale la cittá fussi veramente libera, e che gli uomini da bene, cioè e’ piú savi ed e’ migliori, vi avessino qualche grado e qualche condizione piú che gli altri, e che le cose importanti non avessino a venire in deliberazione ed arbitrio di chi non sa, io lo chiamerei governo ottimo, e credo che questo era el disegno vostro, e la elezione de’ venti e gli altri ordini del vostro parlamento, aveva qualche parte da fare questo effetto, benché in molte cose la intenzione vostra piú che la invenzione meritava di essere lodata. Ma io sono di ferma opinione, e cosí sempre mostrerrá la esperienzia, che a Firenze sia necessario o che el governo sia in mano di uno solo, o che venga totalmente in mano del popolo; ed ogni modo di mezzo sará pieno di confusione e ogni di tumultuerá. Questo me lo ha insegnato la esperienzia de’ tempi passati, ne’ quali tutti, quando lo stato è venuto in mano di pochi cittadini, la cittá sempre è stata piena di discordie: ogni di si è fatto mutazione e parlamenti; pochissimi sono stati grandi in quelli modi di governi che non siano stati decapitati o mandati in esilio; e finalmente in breve spazio di tempo lo stato uscito di mano di quelli pochi, o si