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206 discorsi del reggimento di Firenze


questi danno le spese a infiniti artefici ed alla vostra plebe, che sono ancora loro parte della vostra cittá. Adunche s’ha a pensare a conservargli come utili al publico ed al privato; e che questi altri che hanno troppe possessioni siano sforzati a porle giu, perché sono perniziose non solo alla cittá ed agli altri, ma ancora a loro medesimi.

Però io laudo, prestantissimi cittadini, 1 a modestia e bontá di quegli che credendo, per le opinioni vane, questa provisione essere ingiusta, non l’hanno vinta, ancora che la fussi utile alla borsa sua; ma ora che ognuno può toccare con mano che la è giusta e santa, conforto e loro e gli altri non solo a vincerla, ma che si pensi a andare drieto con le decime scalate, tanto che chi ha troppe possessioni se ne scarichi. E cosí faccendo, non solo ne seguiranno tante utilitá e tanti beni che ho io detto, ma ancora si conserverá equalmente el grado di ognuno, perché tutti siamo cittadini e di uno medesimo grado, e cosí diventereno tutti veramente pari, come ragionevolmente dobbiamo essere.