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198 discorsi del reggimento di Firenze


pure molto piú si disordina el povero di pagare la sua decima, che el ricco la sua. Però la equalitá di una gravezza non consiste in questo, che ciascuno paghi per rata tanto l’uno quanto l’altro, ma che el pagamento sia di sorte, che tanto si incommodi l’uno quanto l’altro.

Le spese che fanno e’ cittadini sono di tre ragione: alcune sono necessarie, altre si fanno per commoditá, altre sono totalmente superflue. Chi ha di entrata cinquanta ducati o manco, non può con questa entrata supplire alle sue necessitá, e se di questi ha a pagare una decima, bisogna che stremi delle spese che gli sono necessarie; el mediocre che ha di entrata cento o centocinquanta ducati, ha el panno piú largo e paga una decima ed uno quarto o una decima e mezzo, col resecare le spese della commoditá, ma non si ristrigne nelle cose necessarie; colui che ha di entrata dugentocinquanta o trecento ducati, se bene paga el terzo o el quarto delle entrate sue, non solo non ristrigne le spese necessarie, ma neanche manca della commoditá: spende quegli che arebbe dissipato in spese superflue, o accumulati nella cassa. Non può adunche el ricco lamentarsi di questa decima scalata, né chiamarla inequale, poi che per essa non patisce delle cose necessarie come fa el povero, né nelle commoditá come el mediocre; né el mediocre può esclamare, se considera che questa gravezza non lo priva di cosa che gli bisogni, ma bene priva el povero di qualcuna; anzi el povero può dolersi e chiamare questa gravezza ingiusta ed inequale, perché la non sconcia nelle cose necessarie e’ ricchi parimente come lui, ed ha causa di querelarsi di chi la propone, poi che al ricco s’ha rispetto ed a lui non s’ha compassione.

Noi siáno pure cittadini e membri di questo consiglio come loro, e forse, sia detto sanza ingiuria, piú amatori di questo pacifico vivere che non sono loro; e nondimanco e’ miei pari ed io non tegnatno altri servi che una fante; se vogliamo andare insino in villa, accattiamo uno cavallo a vettura, e se e’ tempi sono buoni, ce ne andiamo insino lá a piedi, e spesso in calze solate, né abbiamo piú che uno mantello ed uno