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libro secondo 135


siglio grande, e quello che di loro avessi piú fave, se bene non vincessi el partito, restassi gonfaloniere.

Questo modo mi pare che fugga tutti e’ disordini che sono nel modo viniziano, perché intervengono tanti alla elezione che non si può temere di passione o di corruttela, ed anche sono e’ piú qualificati della cittá, in modo che saranno molto piú atti a discernere che non sarebbe el consiglio grande; al quale andando la elezione giá vagliata e ristretta a tre, potrá errare di poco, perché se bene non togliessi el migliore di tutti tre, come credo che sempre torrá, è credibile che resterá eletto uno de’ tre piú atti di tutta la cittá, ed a giudicio mio non accadrá forse mai che nel consiglio grande non resti uno de’ primi tre. Questo modo ha qualche conformitá con le elezione che facevano e’ romani de’ re, che prima si eleggeva in senato e poi aveva a essere approvato dal popolo; e fuggirá quelli inconvenienti di che io temevo, perché non potendo essere fatto alcuno gonfaloniere se non vi concorrerá la volontá del popolo e del senato, nessuno per questa ambizione ará causa di gittarsi con modi sediziosi e non ragionevoli piú a l’uno che a l’altro; anzi sará stimolo a ogni cittadino principale di vivere bene e portarsi in modo che possa avere riputazione e benivolenzia appresso a tutta la cittá ed essere tenuto uomo da bene ed amatore della patria.

E se si dicessi che questa diligenzia è superflua, perché el governo è ordinato e legato in modo che quelle vie ambiziose di che io temo sono assai serrate, dico che è per esserne tanto piú sicuro, e perché anche in su certe occasione e gridi vani nasce qualche volta una opinione falsa nella moltitudine, che a torto si dá a uno una riputazione che non la merita (la quale quando per sorte concorressi in uno tempo che si avessi a eleggere el gonfaloniere, potrebbe volgere el popolo a qualche stravaganzia), mi pare che con questo modo ci assicuriamo piú da ogni errore; ed el caso importa tanto, che quando bene questa diligenzia non giovassi in cento anni piú che una volta, non sarebbe stato altro che saluberrima ordinazione.

Osserverei el medesimo ordine nella elezione de’ senatori,