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sapere tacere. Né ci può in effetto essere vaglio piú bello a distinguere le valute degli uomini ed a fare cognoscere le monete, ed è con utile publico.

Nascono nel dominio molte cose che hanno necessario essere ventilate a Firenze, come sono verbigrazia, discordie civili o altri dispareri in qualcuna delle terre vostre; differenzie di confini e iurisdizione tra communitá e communitá; dimande de’ sudditi ed espedizione de’ loro imbasciadori, che a tempo de’ Medici si maneggiavano negli otto della pratica, ora cominciano a andare alla signoria. A me non piace che la signoria sola tratti cose importanti, per le ragioni dette di essere uomini troppo deboli e perché el gonfaloniere ne sarebbe padrone; a chi bisogna conservare la riputazione che si truovi in tutte le cose gravi, ma che per moderare la sua grandezza le abbia a maneggiare con uomini di qualitá. Però eleggerei uno magistrato particulare sopra questo, cavato pure de’ centocinquanta ed eletto nel modo medesimo che e’ dieci, e’ quali vorrei che le trattassino insieme con la signoria per conservarla in qualche riputazione; e parte darei pasto a altri del senato, perché a questo non sarebbe necessario eleggere cosi e’ principali come a’ dieci, anzi sarebbe una scala a’ primi gradi, e quello che non potessino deliberare da loro lo porterebbono al senato, e dove avessino bisogno di consulta, consulterebbono col senato o co’ dieci e la pratica loro, secondo che meglio gli paressi, e cosí arebbono buono riscontro tutte le deliberazione importanti nelle cose dello stato e del dominio.

Resta parlare del modo del fare le legge, o come diciamo noi, provisioni, perché e’ modi nostri antichi che anche vegghiano di presente, sono in uno vivere libero perniziosi e pestiferi al possibile, e trovati, come credo io, da quegli che sono stati principali negli stati stretti; e’quali avendo dubitato che uno di con una provisione non fussi tolta loro la sua autoritá, ordinorono che avessino a andare per molti vagli stretti, innanzi che si conducessino a’ consigli larghi, per essere sempre a tempo a potere con le sue sètte interrompere