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6 dialogo del reggimento di firenze


Come se la volontá ed el desiderio degli uomini non potessi essere diverso dalla considerazione o discorso delle cose, o come se da questo ragionamento apparissi quale di dua governi male ordinati e corrotti mi dispiacessi manco; se giá la necessitá non mi costrignessi a biasimare manco quello di che s’ha piú speranza potersi riordinare. Perché quando si proponessi uno modo di vivere con la libertá onesta, bene composta e bene ordinata, non potrei essere notato se dicessi piacermi sopra tutti gli altri; essendo notissimo quello che scrivono e’ filosofi delle obligazione che s’hanno con la patria, e di quelle che s’hanno con gli altri; e che essendo nel vivere civile distinti e’ gradi de’ benefici e degli offici degli uomini, non si può chiamare ingratitudine el tenere piú conto del debito ed obligazione che sono maggiore che delle minore. Ma lasciato gli argumenti e le obiezione da canto, diamo principio al ragionamento, el quale io, per discostarmi el manco che ho potuto dalla veritá e dalla forma stessa che ebbe, ho introdotto a modo di dialogo.