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102 dialogo del reggimento di firenze


gli uffici, onori e degnitá, eccetti quegli pochi che, come si dirá, ne sará per giusta cagione data autoritá a altri, e di piú tutte le legge di qualunche sorte hanno a avere la perfezione sua finale in questo consiglio grande, el quale in effetto ha a tenere nella cittá el luogo e la autoritá del principe, e da lui arebbe a nascere la deliberazione di qualunche cosa, se avessi la capacitá. Ma perché, come voi vedete, vi ha a intervenire ognuno, oltre alla difficultá che si arebbe a convocarlo a ogni ora se avessi a deliberare ogni cosa, non possono le cose gravi essere consultate con questo, perché non potrebbono essere segrete, non preste, non bene esaminate, non bene intese. Vedete che nelle republiche antiche di Roma e di Grecia, el portare le deliberazioni importanti a questo consiglio, che gli antichi chiamavano conzione, causava molti tumulti e causò spesso di grandissime ruine.

Non bisogna mettere la salute dello infermo in mano di medico imperito, né in mano del popolo, per la incapacitá sua, consulta o deliberazione di sorte alcuna, eccetto quelle che se si levassino di mano sua, non sarebbe sicura la libertá. Però allo intento nostro basta che el consiglio grande, che non è altro che el popolo, abbia queste condizioni: che in uno medesimo modo vi intervenga ognuno abile agli uffici, cioè che è membro della cittá, perché cosí areno la equalitá che è el primo fondamento di conservare la libertá; che distribuisca le degnitá ed uffici tutti o quasi tutti, perché non resterá a alcuno privato o alcuna setta che si facessi, facultá di dare gli onori ed utili, cosí non potrá persona per questa via farsi grande, e nessuno ara causa di aderirsi a alcuno privato, poi che da lui potrá ricevere poco onore e poco utile; che non si possa fare legge nuove né alterare le vecchie sanza la approvazione di questo consiglio: non dico deliberazione ma approvazione, perché el fare delle leggi nuove o correggere le vecchie ha a essere deliberato in consigli piú stretti, né ha a venire innanzi al popolo per via di consulta o di disputa, atteso, come piú volte ho detto, la sua incapacitá; ma non si ha giá a potere fare queste cose se anche lui non vi