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Pontificii Cesarei q. iuris professoribus collecte ad Statuta Tridenti suis quibusque locis accomodate ed nunc primum in Avocatorum et Notariorum Anauniensium iurisque gratiam et levamen impressorie udet commisse cum indice rerum omnibum copiosius ex iisdem declarationibus congesto sub firmissimo presidio, tutelarique nomine Ill.m ac R.mi D. D. V. Tridenti D. D. superiorum permissu excudedebat Anno humani generis instaurati MDCXXX.1

Da questi due manoscritti balza fuori nettamente l’andamento del processo — per ironia di motto chiamato poi: la stupenda inquisitione — e, quantunque la materia non offra la ricchezza di forme che troviamo nel posteriore processo di Nogaredo, illustrato dal Dandolo, pur tuttavia sa plasmarsi, sotto l’occhio d’un paziente lettore del Manoscritto, in un tutto organico, armonico, e non meno commovente.


Origine del Processo.

La frammentarietà dei nostri documenti ci costringe a far congetture sul primo, primissimo punto di partenza della persecuzione giudiziale. Pare, a buon conto, escluso che una denuncia privata sia pubblica, sia anonima, sia per via diretta, sia per mezzo della «bussola» parrocchiale abbia mosso l’autorità ad inquisire. Ci pare assai probabile che la pubblica fama, la voce corrente dell’esistenza di streghe numerose in Val di Non, frequenti nelle tregende roveniane, abbia attirato l’attenzione del pubblico commissario super maleficus e lo abbia spinto a occuparsi della cosa.

Indiziate più che mai sembrano esser state le pievi di Tòs, di Bresimo e di Romeno. L’unico caso di accusa esplicita — per auctorem — è quello di Nano: qui il notaio Arnoldo eleva — coram judices — querela di maleficio, operato in danno del proprio figlio da tal Maria Vito di Nano. Dopo i processi di Fiemme era naturale che un commissario zelante tenesse d’occhio la sua giurisdizione e la pubblica superstizione aiutò il suo buon volere.

I personaggi principali del dramma sono:

il m. r. Giovanni de Ramponi, parroco di S. Sisinio, decano foraneo delle Valli di Non e di Sole, inquisitore contro le per-



  1. Vedi Sammler, 1807, III Vol., pag. 272, cap. 28.
    Il Ms. 615 porta la scritta: Desunto da un manoscritto di 388 fogli, intitolato ecc. ecc.