Pagina:Guglielmo Bertagnolli, Il primo processo delle streghe in Val di Non.djvu/38


— 72 —


5. lagiai pur dir (440) = lasciateli pur dire,

6. avevest ti (442) = avevi tu?

7. l’hai mi = la ho,

8. Voi ben andar a gattarla e veder si la n'è (487)

9. togando = togliendo.

10. che mi eri = che io ero,

11. lagei dir (411) = lasciali (lasciateli) dire,

12. che ’l diaol me portia via = che il diavolo mi porti

13. voleu che vaga a dir che (de?) questa et quell’autra che mi no sai negot et si no son neanca mi stria voleu che diga quel che mi no sui (427),

14. Nol sai = non lo so.

15. Et si g’è qualcuno chel venga a star alla morte con mi che voi domandargi mili perdoni. Bisogna pur che gi sia sta qualcun aprou a mi (ibidem).

16. Mi nol so chi abi maleficiate le persone perchè si mi el saves mi vel diruessi et si nol sai no lo voi qui dir (ibidem).

17. abbu = avuto.

18. No habiestu mai più allegrezza = che tu non abbia più felicità!

19. habbiando = avendo,

20. le sassau = sapessero (550),

21. digandoge = dicendogli.

22. creparà, cantarà, insegnarò = morirà, canterà, insegnerò.

23. vorestu? = vorresti,

24. sibbi = sia,

25. fussi = fosse,

26. vorressi = volesse.

Caratteristico l’uso del passato rimoto (perfectum — perfetto definito): il passato rimoto entra nel discorso troppo spesso e troppo spontaneamente per non farci plausibile il dubbio che sia stato ancor vivo nel vernacolo (el disse, trovassimo [= trovammo], venissimo [= venimmo], dubitassimo, vidissimo, ecc. el portò).

La dittongazione pare abbia avute le stesse vicende che ha oggi. Per stabilirne l’estensione e la suddivisione mancano dati sicuri. Tipico il futuro in -arò. (Vedi sopra, gli esempi).