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alla sentenza e al supplizio, resta però fisso il fatto che nella istruttoria informativa mancano i boni viri che nei processi del Tirolo sono in numero di 3, di 6, di 11. Nè si può dire che la giustizia abbia seguito qui le norme volute dall’Arsenale (pag. 175).

Difficile per certo ed intricata molto è la materia delle Streghe e perchè sovente assai s’ha per le mani e agevolmente ancora si può in ogni modo errare, dice l’Autore serenamente; e continua più giù: non siano facili i giudici a proceder contro ad alcuna donna per la mala fama d’essa; perché facilmente si leva cotal fama contro a qualche donna, massimamente quando è vecchia e brutta.

Il Rapp attribuisce la sciatteria nella procedura alla modificazione dei criteri giudiziali subentrata coll’adozione dei giudici di carriera (gelehrte Richter) e del sistema segreto di processo; a quanto pare dunque questo vero e proprio regresso nell’arte inquisitoria e istruttoria non è un fenomeno trentino, ma generale (op. cit. 18 Nota).

E’ deplorevole, però, che la procedura del Barbo non solo non sia stata biasimata e criticata, come successe a qualche inquisitore del Tirolo che s’ebbe le minacce di vendetta di molti mariti o di parenti delle accusate e l’ammonizione, anzi perfino il bando, dal vescovo, ma sia stata subita supinamente dalla popolazione e approvata dalla autorità Vescovile, meno cosciente e meno giusta di quella d’altre diocesi vicine.

La splendida inquisitione d’Anaunia rimase impressa nella memoria dei contemporanei e dei posteri come un portento di processo, come provvedimento salutare, come un capolavoro dell’arte forense. Il processo, magistralmente sfruttato dal Dandolo, non è che la copia, più interessante, più ricca di particolari e di tratti tipici, ma sempre una copia del nostro. Il Manoscritto di quella inquisizione è, fortunatamente, conservato in tutta la sua integrità, cosicchè lumeggia anche il nostro in ciò che riguarda la denunzia, la sentenza e l’esecuzione. Le somiglianze sono innumerevoli nei costituti; ci sono dei passi che coincidono quasi letteralmente: certe descrizioni di contatti impudichi del demonio con le streghe, delle trasformazioni di vecchie in gatte e delle loro peregrinazioni notturne; le ricette per la preparazione di fatture erbarie o magiche; pur tuttavia il nostro manoscritto offre un quadro più mite, più umano, più sobrio, più corretto, più morale. La fantasia c’entra poco, quasi solo sforzata dalle torture e dai tormenti, il