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(perché l’Arnoldo era probabilmente assorto nel preparare un veemente atto d’accusa contro Maria moglie di Vito Paolo per malia fatta ai danni d’un proprio figlio per mezzo d’un banchetto. A quanto sta scritto nel verbale latino, il figlio del notaio venne a stare assai male di cervello e di salute).

La vecchia Pillona, vedova già da 25 anni è piena di disinvoltura. Dopo quattro giorni di interrogatorio si dispone per l’arresto di

2. Caterina de Fedrizi vedova del quondam Giovanni di Portolo detta la Castellana (7 novembre) la quale compare zoppicando (zoppa dal fianco destro — zotta dal galon drit) il venerdì 8 novembre, mentre 7 giorni di poi si cattura

3. Maria di Giacomo Rigotti di Tos detta la Gril, la quale compare appena il 19 novembre avanti il commissario.

4. I sempre zelanti officiali portano i1 giorno 20 dello stesso mese Agata, vedova del quondam Giovanni Calovet di Bresimo detta la Gadenta. il giorno di poi

5. Giovanna moglie di Simon Giordani detto Salà di Nano: è detta la Salada.

6. Il 26 novembre compare Barbara, moglie di Federico Gasperi, detta la Buzata di Coredo; e finalmente il 29 novembre

7. Anna vedova di Tos, detta la Tuenetta.

Queste vittime sono affidate (sotto pena di mille fiorini da versare al fisco nel caso di fuga) ai detti ufficiali, i quali devono sorvegliarle e badare — pena trei squassi de corda — che non comunichino con l’esterno. Il carcere e la vecchia prigione del Castello, da prima; il giorno 10 novembre il Commissario riceve relazione che le dette prigioni mancano di tetto — «carent tecto»; poverette in quella stagione fredda e teinpestosa saranno state bene all’aria libera, giorno e notte! Si dispone perchè siano rinchiuse nel Revoltello (revoltellum) della vedova del quondam signor Antonio da Coredo; interinalmente qualcuna si alloga anche nel palazzo commissarile.

L’interrogatorio non ha un ordine eguale per tutto: molte volte è anzi così leggero e negligente che pare di sentire dibattere una causuccia bagattellare che non valga la pena di essere trattata in limine fori. Il Barbo si dà il gusto di far venir di frequente le povere donne magari per informazioni già chieste in antecedenza; il giorno 3 novembre fa portar giù, a bella posta,