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Nella quinta audizione (22 marzo — ibidem) continua la filza dei testimoni, tutti assai miti, di Soio, Vasio, Cloz e Dambel: e si inizia l’inchiesta nell’Alta Valle: un Tomazzoli di Cles. abitante a Cavareno, afferma che nè a Malosco, nè a Seio, nè a Cavareno sentì mai fiatare di streghe, mentre un Bartolameo Inama ne cita vagamente, « per aver sentù dir », un paio; seguono alcuni altri, Inama, Cristanelli, de Moris, Selva, Colò di Malosco, Inama di Ronzone, Calovini da Sarnonico, Zuccali di Sernonico, Ranzi di Ronzone, Zini di Cavareno, che non portano accusa alcuna, che sia di speciale rilievo.

La sesta giornata processuale fu indetta nello stesso giorno, pare, a Romeno nella casa di Nicolò Micheli, vicino al Maso di S. Tomè.

Qui le deposizioni si aggravano e si concretano: la vittima più in vista è una Pillona, assente e in quel torno di tempo dimorante nel Longadese; poi, meno attaccate, una Pasca da Banch, una Maria Greif, una Catarina Coret, e Leonardo Perizalli, una persona notabile, scrivano del Giudizio di Castelfondo, uomo ricco « vir alias magnae in hac regione authoritatis et de ditioribus » con sua moglie Anna Maria Crivella, una Barbara del Fattor, un Marino Caliar, tutti enumerati da una lunga deposizione di Nicolò di S. Tomè; le seguenti testimonianze (tutte lunghe comprovano la presenza d’un forte focolare di superstizione: Johannes Plazolla, Antonio de Romedi, detto il Furlano, Vigilio Rosal rincarano la dose; e così l’incartamento cresce nell’audizione, settima, del venerdì 23 marzo; una grandine di fatture su bimbi e adulti, fatture sulla virilità di sposi, malìe sul bestiame, sottrazioni del latte alle madri e alle vacche, malocchio ai maiali, evocazioni di temporali e di fulmini, metamorfosi di streghe in gatte!

Si vedono tutti i sintomi della suggestione collettiva, un teste infiamma l’altro: la stessa accusa si ripete, si ingrossa, si specifica, scompare e ritorna come una serpe; una Specialita del luogo è il ripetuto tentativo di rabdomantismo per mezzo del cosidetto crivel, particolare questo che dal commissario è preso assai sul serio ed è zelantemente ventilato. Si arrestano già parecchi accusati.

Nello stesso giorno, settima tornata, si raccolgono testimonianze in Sanzeno (In Villa Sancti Sisinii) nella casa del Signor Martino Ziller: la messe è scarsa: un Bertoldi di Salter fa il nome di una Dorotea (Dorathia de Saltero) moglie di un Bonvesin, e