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la libertà Dono di gelo, libertà, che vali?

Io vago, tratta da tue aeree dita, per tante strade, e tosto oblio per quali.

Vado, e non so che strana ansia m’incita di luogo in luogo, sì che giunta a pena già mi sospinge a nuova dipartita.

Nuova lusinga all’anima balena, l’attira con la sua dolce menzogna ov’è d’oro o di ferro la catena.

Chi t’ha perduta, o libertà, ti agogna.

Chi ti possiede non t’apprezza più.

D’averti, alata scorta, si rampogna, e t’adopra a cercar la schiavitù.