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le sete Io so la rigidezza delle sete garrule al passo. O vesti d’ave, bene riposte in grandi scatole segrete!

So delle trine la mollezza lene, l’onda dei veli donde emerge il viso come da spume volto di sirene.

So l’iride in mille iridi diviso perchè ogni donna la sua veste faccia del colore più adatto al suo sorriso.

So l’ombra delle piume in cui la faccia s’imbianca d’un languor di passïone, in cui la bocca bella, benchè taccia, parla parole di seduzïone.