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occhi ignoti M’inebbriai di sguardi fuggitivi, rapidi come il balenio di fiamma che guizza a notte per i cieli estivi.

Conobbi dentro ignoti occhi la gamma torbida della muta cupidigia, che ravvolge ne’ suoi vortici il dramma.

V’opposi un mio disdegno d’alterigia, godendo di passar fra la schermaglia senza recarne su di me vestigia.

Ma pur conobbi l’attimo che abbaglia, colsi a volo la lucida scintilla che scatta in fondo a un ciglio, come scaglia d’oro, e in un altro sguardo risfavilla.