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eranno.

in cammino Io seguo il mio cammin, cieca, a tentone, e so che molte e incerte son le mète.

Nè, restìo, la man voi mi porgete che mi guidi a trovar salvazione.

E m'è d'uopo, con vana finzione, ancor dissimular l'ansie segrete del mio fatale andare, e l'acre sete che la fredda ragion vostra m'impone.

Nè io men dolgo. Spirito diverso da quel che vi consiglia io non vi voglio:

mi ammalia ciò ch'è in voi saggio e perverso.

Mi piace avervi a mio avversario forte, e per voi che sferzate aspro il mio orgoglio di passione impallidire a morte.