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N INGANNO Poi ch’io concessi un’ora alle tue braccia l’illusïone di serrarmi intera, non gioirne. Dell’ora menzognera il molle riso dal ricordo scaccia.

Io non vidi il pallor della tua faccia.

Un altro volto dentro gli occhi m’era, diceva un’altra voce la preghiera lunga in cui par che l’anima si sfaccia.

Non eri tu, ma un altro era. Il lontano.

Io sentii nella tua bocca i suoi baci, le sue carezze sotto la tua mano.

E soffersi fremendo un muto affanno, ma tu, fiso nei miei occhi mendaci, gioisti senza sospettar l’inganno.

UNA DEDIZIONE Cómpiasi