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SE VOI MORISTE Se voi moriste, io non verrei con mani colme di freschi fiori a dirvi addio, chè, per voi vivo, nel giardino mio troppi già io ne colsi e troppo vani.
Io guardinga verrei, forse, il domani, con dentro gli occhi un cupo folgorio, a indagar come quel sonno d’oblio il vostro altero volto trasumani.
M’indugerei, assorta in atto, china sopra il corpo raccolto nel sudario, sul pallor della faccia resupina.
E m’attrarrebbe ancor, quanto la magica luce de’ vostri sguardi d’avversario, quella inconscia di sè maschera tragica.