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il domani Allora io sento l’ombra del domani ferma, in attesa, a canto al mio guanciale, col bene e il male chiusi entro le mani.

Terrà nascosto la sinistra il male?

E la destra terrà nascosto il bene?

Quale a me vorrà mai porgere, quale?

Ma per incerte strade il sonno viene a sussurrarmi: – Dormi, non pensare! – e a porre il dito sui miei occhi, lene.

Dormi. Il domani ha forse l’ore amare strette nel pugno. Non pensare, è meglio.

Scorda l’ombra che è là muta a spiare per balzar su te, pronta, al tuo risveglio.