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T’aspetto qui. La casa è ancora quella della mia infanzia, quella che mi vide occhi innocenti sotto bionde anella.

La casa sa che tu verrai. Non ride non palpita e non trema essa. Mi pare di sentirtela ostile, aspra di sfide.

Non te che corri con le labbra amare di sete a ricercar le mie, furtivo ladro d’amore, ella sperò ospitare.

Troppo ella ha atteso, ritta sul suo clivo, il dolce sposo che, per chiara via giungendo, le annunciasse alto il suo arrivo e sul suo cuore mi portasse via.