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un cuore Io intesi un cuore in fondo alla sua nicchia a colpi sordi palpitare, in fretta.

Domandai: – È il mio cuore o il tuo che picchia?

Noi l’ascoltammo urtare nella stretta sua cella, in ansia, come si dibatte forzata in prigionìa la passeretta.

Ascoltammo con anime disfatte dalla dolcezza i palpiti concordi chiedendoci: – È il mio cuore o il tuo che batte?

Udimmo rallentare i colpi sordi e tanto attenüarsi nel languore, che sospirammo, come chi si scordi di vivere: – È il mio cuore o il tuo che muore?