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“Il soprappiù„ 89


Ferdinando Ducas, il gobbetto, ascoltava, sorrideva, talvolta rimbeccava, ma dentro di sè soffriva tutte le torture. Quante volte avrebbe voluto drizzarsi sulla sua piccola persona così robusta e forte non ostante il “soprappiù„ e pigliare sonoramente a schiaffi il suo sorridente insultatore! Ma anche questo onesto sfogo era riserbato ai galantuomini e ai gentiluomini almeno di media statura e di schiena a linea retta ed egli non ne poteva usufruire senza rendere sè e la sua gobba ancora più grotteschi di quanto già non fossero.

Tra gli amici che più mordacemente si burlavano di lui ve n’era uno partito da un paio di settimane per la guerra il quale, sino al momento di salire in treno accompagnato da tutta la comitiva, non aveva cessato di colpirlo coi suoi frizzi e coi suoi motteggi a cui egli non s’era stancato di rispondere col più amabile sorriso e col più benevolo spirito.

Questi si chiamava Giovanni Bonvicini ed era fidanzato a una cugina del gobbetto, la signorina Lauretta Ducas, graziosissima ragazza ventenne ricca e superba, corteggiata da molti ammiratori. Anche Ferdinando si sarebbe schierato con gioia da molto tempo nel numero degli adoratori più assidui e appassionati di sua cugina Lauretta, se non ci fosse stato di mezzo