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82 | le ore inutili |
Perciò sono venuto a tenerle un po’ di compagnia.
— Io non mi annoio mai, — ella rispose col suo abituale orgoglio, sebbene pensasse tutto il contrario. E gli porse la mano dalla finestra bassa.
— Mi permette d’entrare? — chiese il giovine quando fu sulla soglia della stanza da pranzo e venne a sederle vicino.
Guardò la copertina del libro, poi guardò il viso della signora, che gli pareva ancora più freddo e altero del consueto. Tuttavia, dopo qualche esitazione, Albertino osò trarre un lungo sospiro e osò dire sottovoce:
— Sono venuto anche per seguire il suo consiglio dell’altra mattina.
— Il mio consiglio? — ripetè Anna-Maria corrugando la fronte come se non rammentasse.
— Sì, — soggiunse Albertino ancora più piano, — non si ricorda? Quel bacio, quel bacio, che si può dare a una donna mentre brucia un biglietto da mille franchi.
— Ma era una sciocchezza, — affermò ella sollevando le spalle. — Son cose che si facevano, che si son fatte in altri tempi, da altra gente. Non ha compreso la mia canzonatura?
— Io non voglio essere canzonato, — scattò Albertino alzandosi in piedi. — Voglio un suo