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La verità 59

colta nei discorsi di un comune conoscente giunto allora in licenza, ma la giovine donna vi credette e meravigliata di non averne ricevuto dal marito stesso l’annunzio, piena di impazienza e di inquietudine, si procurò immediatamente un’automobile e non ostante i consigli della madre volle tornare la sera medesima in città per ricevere il domani fra le braccia il suo Attilio.

Nella notte buia, tempestosa, percorsa da raffiche di vento e da ondate di pioggia, ella ad occhi chiusi rannicchiata in fondo alla vettura, impaurita e felice, correva velocemente incontro al suo amore e in mezzo a quell’agitazione della natura fra la luce dei lampi e il rombo dei tuoni le sembrava quasi di vivere un poco la vita ormai consueta di lui fra i balenii e gli scoppi formidabili degli assalti.

A un tratto ella sentì che la vettura convergeva per uno svolto improvviso e subito dopo le parve di udire alcune voci di allarme seguite da un urlo altissimo. La sua mente non potè formulare alcun pensiero che già ella si sentiva sbalzata con violenza terribile incontro al vetro della parete di fronte e per lo strazio perdeva i sensi.

Li ricuperò molte ore dopo distesa nel suo letto con la madre al fianco, e s’accorse d’a-