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LA VERITÀ.
Ella volle conoscere finalmente la verità.
Rimasta sola discese a gran fatica dal letto, indossò una vestaglia e a piccoli passi, reggendosi ai mobili, andò a spalancare le imposte, quindi si pose dinanzi allo specchio.
Dapprima, abbagliata dalla soverchia luce non distinse nulla, poi a poco a poco un volto a contorni indecisi incominciò ad emergere dalla lucentezza del cristallo, vi si illuminò, prese forma e colore, le apparve in tutta la sua nuda realtà. Ma quel volto ch’ella fissava e che la fissava con occhi foschi, smarriti, atterriti non era più il suo. Ella non lo riconosceva e continuava a interrogarlo con lo sguardo, con uno sguardo di stupore folle, torcendosi come una forsennata e trattenendosi a mala pena dall’urlare: — Ma sono io quella donna? È mia quella faccia contorta,