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46 le ore inutili

confusioni per far nascere complicati drammi familiari.

Non appena ebbi pronunciato questi apprezzamenti me ne pentii, perchè Rosalba mi spalancò in faccia le sue iridi azzurrine e mormorò sgomenta:

— Ma allora, credi veramente anche tu che quella lettera fosse destinata a....

S’interruppe ansando, quasi intimorita dalle parole stesse che stava per pronunciare, interrogandomi con lo sguardo.

— A chi? — la incoraggiai, sorridendo con un simulato candore.

— A mio marito — ella finì in un soffio di voce.

Irruppi in una gioconda risata, protestando con energia:

— Ma tu sogni, mia cara. Io non pensavo affatto a tuo marito e sono ben lontana dal supporre che un uomo il quale ha la fortuna di possedere una piccola moglie come te, abbia potuto distrarsi con una ragazza stipendiata, con quella walchiria da strapazzo che ti è, sotto tutti gli aspetti, infinitamente inferiore.

— Ne sei certa? — dubitò Rosalba, non per anche persuasa dalla mia impetuosa eloquenza.

— Metterei la mia destra sul fuoco, come Muzio Scevola, — insistetti porgendo la mano