Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
Datemi soccorso | 29 |
Ella gli premette invece sulla spalla le sue piccole palme inguantate e lo fissò negli occhi lungamente.
— Mi mandi via a questo modo, con un saluto così amaro e così gelido?
Egli si strinse nelle spalle e non rispose.
— Verrai domani a dirmi ancora una parola buona prima ch’io parta?
— Non so....
— Verrai a passare alcuni giorni od alcune settimane lassù in villa, presso quel lago che ti piaceva tanto, un tempo?
— Dovrò consegnare il mio romanzo innanzi tutto e forse non giungerò mai a finirlo. Conta su altri ospiti, non contare su di me.
— Quando ci rivedremo?
— Chi sa? Forse mai più.
Erano giunti passo passo nella grande anticamera deserta, dove alcune statue greche e un basso sarcofago di porfido si specchiavano nella lucentezza del pavimento veneziano, e Gustavo Ardenzi accarezzava il piede calzato di coturno d’una baccante, senza guardare l’amica che impallidiva alle sue parole crudeli.
— Ti aspetterò domani tutto il giorno, — ella sospirò a guisa di commiato.
— Forse inutilmente, — le rispose l’amico con un ultimo freddo sguardo, e richiuse ada-