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16 | le ore inutili |
mentale, non ostante gli occhiali a stanga e la corpulenza un po’ goffa dei suoi quarantaquattro anni, risolvette d’offrire alla piccola Diana l’omaggio di quei fiori che tanto le rassomigliavano ed entrò nel negozio elegante della fioraia.
I mughetti di serra avevano un prezzo piuttosto esorbitante per le sue magre finanze di insegnante governativo, ma il professore non s’indugiò dinanzi a considerazioni d’ordine così prosaico e, acquistati i fiori, diede l’indirizzo di Diana Vallebella e li mandò a destinazione senza un biglietto e senza una parola.
— Ella comprenderà prontamente che il dono non può venirle che da me, — rifletteva il professore dirigendosi a lento passo verso il Liceo, dove i suoi cinquanta tumultuosi alunni lo attendevano per discendere con lui negli infernali gironi danteschi.
E quando terminata la lezione egli s’avviò finalmente verso il lontano villino Vallebella, dall’altro lato della città, già sorrideva con la larga faccia troppo florida, pregustando i vivaci ringraziamenti e le meravigliate esclamazioni di Diana, ferma in estatica ammirazione dinanzi al cestello dei suoi mughetti deposto sulla tavola delle riviste nello studio.
La vedeva venirgli incontro col suo elastico